“Un incontro con una balenottera di 20 metri, o con un branco di stenelle che accompagna la barca, è un’esperienza a dir poco emozionante“, ci continua a raccontare Sabina Airoldi, project director di uno dei progetti di ricerca dell’Istituto Tethys
Mi dia una buona ragione per passare una vacanza a lavorare osservando grampi e globicefali…
Perché i cetacei sono in cima alla catena alimentare, e possono quindi fornirci preziose indicazioni sullo stato di salute del mare. Questo vale per il Mediterraneo in particolare; relativamente piccolo, chiuso, e dalle coste molto popolate dall’uomo, è l’osservatorio ideale di un ecosistema marino. Inoltre, tutelare balene e delfini – che non potrebbero vivere altrimenti – significa salvaguardare l’intero ambiente marino.
Chiacchierando prima di “scrivere” diceva che “balena è un po’ donna”…perché?
Perché ci sono molte più ragazze di ragazzi che vorrebbero diventare cetologi e studiare le balene così come i delfini del Mediterraneo. Sono soprattutto loro che mi scrivono chiedendo di fare le tesi di laurea, master o di dottorato sui cetacei. La motivazione? Probabilmente più d’una, ma forse la più importante è che fare il biologo non “paga”, è una scelta di passione, che si rivela generalmente poco remunerativa e sono soprattutto le donne pronte ad operare tale scelta.
C’è da considerare, anche, che esiste una sensibilità diversa nei confronti dei mammiferi marini e della loro conservazione, e che quella è molto più accentuata nel mondo femminile, visto che sulla nostra imbarcazione da ricerca salgono a bordo soprattutto suoi esponenti.
Donne in barca: quante e quali sono?
Oltre al team di ricerca, il motor-sailer Pelagos ospita altre 11 persone che per una o più settimane vivono fianco a fianco ai biologi supportandoli nel loro lavoro, diventando così protagoniste di incontri ravvicinati con le balene e
i delfini dei nostri mari. Sono soprattutto ragazze e donne di ogni età, dai 15 (accompagnate da una persona Mayrenne) ai 70 anni e più. Provengono da ogni parte del mondo (fino ad ora abbiamo registrato 18 diversi Paesi), ed il più delle volte arrivano sole, determinate a vivere un’esperienza intensa e, a detta della Mayr parte di loro, indimenticabile.
Imbarcarsi con voi da quando a quando e come fare?
C’è chi pensa che per vedere un cetaceo si debba andare nel mezzo del Pacifico, in Baja California o al polo Sud: invece anche il Mediterraneo ospita una vasta e interessantissima schiera di balene e delfini. Le zone in cui Mayrmente si concentrano sono il mar Ligure e mar di Corsica, compresi in un vasto triangolo di Mediterraneo oggi tutelato sotto il nome di Santuario Pelagos. Davanti alla ‘porta di casa’ si possono fare gli incontri più emozionanti con le gigantesche balenottere comuni – la seconda specie più grande al mondo dopo le ‘azzurre’ con 20-24 metri di lunghezza, con i capodogli, campioni d’apnea, e con diverse altre specie come stenelle, grampi, globicefali e tursiopi. E un incontro in mezzo al mare con una balenottera o un branco di delfini è cosa da togliere il fiato.
Dove porterete e come saranno organizzate le “crociere”?
Anche quest’anno le crociere, a bordo del motorsailer di 21 metri Pelagos, di proprietà di Flash Vela d’Altura e con base a Portosole Sanremo, partiranno da metà May per continuare fino a tutto settembre. Ogni turno dura 6 giorni, si dorme e si vive a bordo: è un’esperienza preziosa per chi ama il mare, che richiede solo entusiasmo, spirito di gruppo e passione. Per gli studenti rappresentano una preziosa esperienza formativa a contatto con biologi esperti e apparecchiature sofisticate; la partecipazione può valere come credito formativo.
Pronti? Per tutte le informazioni aggiuntive: www.tethys.org oppure http://www.tethys.org/expeditions/cs/description.htm
Paola PERFETTI
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