11 July 1934 nasceva Giorgio Armani. Un periodo, quello in cui ha visto la luce, complicato e difficile per la storia dell’Italia e del mondo intero. Sarà questo probabilmente a temprarne il carattere e a fare di lui un uomo di polso, un uomo determinato e deciso, disposto ad ogni forma di sacrificio pur di inseguire i suoi sogni. Sogni che non solo è riuscito a realizzare, ma che è stato in gradi di tramutare in altri sogni. Sogni per giovani donne che rimanevano rapite dall’eleganza dei suoi abiti.
Eh, già perché quello che è riuscito a fare Giorgio Armani in un settore spesso troppo votato agli eccessi è stato riuscire ad emergere senza necessariamente provocare, facendo parlare di sé non per la bizzarria delle sue creazioni quanto piuttosto per una nuova forma di eleganza. Rimanendo sempre fedele a se stesso, anche quando il mondo della moda si accingeva a diventare circo, deprecando sempre ogni forma di esibizionismo coatto. Perché è facile far parlare i giornali quando si porta in passerella l’eccesso. Un po’ più difficile, invece, è riuscire a farlo quando sfilano abiti misurati e raffinatissimi nella loro semplicità.
Quando era ancora soltanto Giorgio, ha iniziato a lavorare come vetrinista alla Rinascente, un lavoro che stuzzicava la sua creatività, ma che comunque non gli permetteva di sfogarla a pieno. Dopo essersi specializzato come consulente d’immagine, viene reclutato da Nino Cerruti che gli affida il marchio Hitman. A più di quarant’anni fonda insieme a Sergio Galeotti la sua maison Giorgio Armani. E’ l’inizio del sogno. Un sogno fatto di attrici meravigliose e star di Hollywood che si innamorano perdutamente dei suoi abiti e li scelgono per le occasioni più blasonate, di registi che attingono a piene mani dalle sue collezioni e usano le sue creazioni per i loro film.
Ma soprattutto è la dimostrazione che l’età, quando si tratta di sogni da realizzare, non conta. Non è un ostacolo alla realizzazione di un desiderio, quando c’è il talento, il coraggio, la determinazione e la voglia di arrivare in alto. E Re Giorgio, in alto, c’è arrivato. Costruendo un’azienda florida che in quarant’anni di vita non ha conosciuto crisi. Un’azienda che è diventata un nome in tutto il mondo, sinonimo di eleganza Made in Italy, simbolo di un modo di percepire lo stile tutto italiano.
Un uomo innamorato del proprio lavoro. A tal punto che nemmeno oggi, che ha compiuto ottant’anni e che potrebbe lasciare la sua azienda, ormai al top, in altre mani ben fidate e concedersi un momento di riposo, molla. Ancora oggi, Re Giorgio segue con costanza e senza cenni di stanchezza ogni momento del processo creativo, ogni fase di realizzazione dell’abito, senza perdere di vista nemmeno un’imbastitura. Per assicurarsi che qualunque creazione abbia la sua firma, e non solo sull’etichetta.
Quella di Giorgio Armani non è soltanto la storia di un’azienda che ha contribuito enormemente a portare in alto il nome dell’Italia nel mondo, ma è la storia di un uomo. Una storia esemplare per migliaia di ragazzi che temono di non potercela fare, che rinunciano al sogno perché ormai in là con gli anni. Una concreta dimostrazione che “Se puoi sognarlo, puoi farlo“.
Pinella PETRONIO