Sole, mare, palme e acque cristalline, eh sì proprio un miraggio in questi primi giorni d’autunno ma i boschi di alloro, le magnifiche spiagge all’ombra del vulcano El Teide (patrimonio dell’Unesco) e il Gran Hotel Bahia del Duque Resort & Spa sono proprio realtà.
Il complesso, interamente ristrutturato nel 2009 ubicato a sud dell’isola, creato ispirandosi alla cultura coloniale dell’arcipelago delle Canarie, ne riflette la storia anche nello stile e abbigliamento del personale addetto che indossa costumi tradizionali.
Le 356 camere da sogno di cui quarantasei suite circondate da giardini lussureggianti Bay formano un balcone sulla spiaggia di Duke.
Per i più esigenti sono disponibili “Case ducali” dotate di reception e servizi aggiuntivi come gestione e solarium privato. Punta di diamante del complesso sono le quaranta ville spettacolari ed esclusive, reinventate secondo i dettami del lusso dell’interior designer Pascua Ortega, che fondono la new tecnology con lo sfarzo.
Si può godere di alloggi immersi tra la natura lussureggiante e zone relax tra giardini aromatici con rocce vulcaniche.
L’hotel offre la possibilità di coccolarsi all’interno della Sensazioni Spa a Bahia del Duque. La prima spa spagnola per il brand cosmetico francese l’Occitane en Provence. Gli aromi mediterranei e le fragranze ammalianti si fondono ai benefici dell’acqua oceanica pura e al clima costantemente primaverile (23° tutto l’anno).
Dalla Talassoterapia, alla sauna, alle terapie con acqua marina, tutto è svolto nel pieno rispetto della natura con l’uso d’ingredienti della terra e biologici e anche il beauty si fa sostenibile.
Un viaggio attraverso i sensi che non esclude il gusto, nove ristoranti vari permettono di deliziarsi con svariati piatti: dalla cucina internazionale, italiana, orientale e per chi volesse saggiare le tradizioni dell’isola, un ristorante canario.
Una villeggiatura di turismo responsabile, ecosostenibile giacché il Grand Hotel Bahia del Duque è stato di recente insignito dall’Istituto del Turismo Responsabile dell’importante “Premio Biosfera”.
Martina PISASALE