“Non riesco a pensare niente di peggio che essere cresciuto da due papà”. Così, su due piedi e senza pensarci troppo, Rupert Everett ha deciso di sganciare questa bomba. Assolutamente consapevole di quello che le sue parole avrebbero comportato, delle polemiche e dei moti di indignazione da parte della popolazione omosessuale britannica e non solo.
L’Inghilterra si spacca in due e così, accanto a chi taccia l’attore, peraltro gay dichiarato, di ignoranza e di bigottismo, esiste una fetta di opinione pubblica, di cui fa parte anche una significativa presenza di uomini e donne omosessuali, che sposa in pieno le parole di Everett.
I motivi che hanno spinto il 53enne attore britannico a fare questo outing non richiesto rimangono oscuri. Forse, la paura di cadere nel buco nero dell’oblio mediatico o forse semplicemente una considerazione sulla scelta del suo illustre connazionale Elton John di adottare e crescere, insieme al compagno, Zacary, che a Natale compirà due anni. O forse ancora il successo riscosso dalla serie TV americana The New Normal, ultima freatura di Ryan Murphy, che si fa paladino dei diritti delle coppie omosessuali a poter crescere un figlio.
Inutile dire che qualunque siano state le motivazioni che hanno spinto l’icona gay Rupert Everett a pronunciare queste infauste parole, la reazione in tutto il mondo è stata tanto forte quanto variegata.
C’è chi sostiene che è meglio essere cresciuti da due genitori dello stesso sesso che non da un padre e una madre assenti o che non si amano affatto. C’è chi ritiene che un bimbo ha bisogno assoluto delle cure di una madre e di un padre e non di un loro surrogato. C’è chi dice che è sempre preferibile avere una famiglia, benché non esattamente conforme ai canoni della società, piuttosto che essere affidati alle cure di un orfanotrofio. C’è ancora chi si chiede se, forse, non sarebbe meglio affrontare prima il problema dell’adozione in sé e per sé, visto che anche migliaia di coppie etero sono in lista da anni e anni per avere in affidamento un bambino.
Noi, onestamente, non capiamo il motivo dell’indignazione di buona parte della popolazione omosessuale in merito alle dichiarazioni dell’attore. Cos’è che esattamente inorridisce la pubblica opinione? Il fatto che l’affermazione venga proprio da un’icona gay? O, forse, che le parole pronunciate dall’attore, essendo personaggio pubblico, potrebbero in qualche modo nuocere alla causa delle adozioni omosessuali?
Partendo dal presupposto che per fortuna viviamo in democrazia e ciascuno è liberissimo di esprimere la propria opinione, le affermazioni di Rupert Everett ci sembrano piuttosto una lucida analisi di una problematica oggettivamente scottante. Tralasciando certe perle di psicologia da bar, può un bambino con genitori appartenenti allo stesso sesso essere libero di riuscire ad esprime la propria sessualità? E’ giusto, per quello che ci sembra piuttosto essere un vizio di egoismo, condannare un bimbo che cresce alle discriminazioni che, sappiamo a priori, dovrà subire?
Si parla molto dei diritti degli omosessuali in generale e per ciò che concerne le adozioni in particolare, ma dei diritti delle coppie eterosessuali in lista da anni per adottare un bambino chi ne parla?
Pinella PETRONIO