“Ancora tu? Ma non dovevamo non vederci più?”. E, invece, la scarpa a punta, un po’ come un fidanzato che tanto amiamo ma che scegliamo di allontanare perché ci fa soffrire, ancora la vediamo. Le abbiamo lanciato anatemi, giurato che mai e poi mai avremmo voluto vederla di nuovo nella nostra scarpiera, che a lei avremmo sempre e per sempre preferito la ben più rassicurante e comoda punta rotonda.
Eppure, proprio non ce la facciamo a resistere alle décolleté borchiate di Valentino. Le guardiamo, sappiamo bene che probabilmente quella punta acuminata sarà per noi fonte di infinite sofferenze e che malediremo l’esatto istante in cui abbiamo deciso di acquistarle, ma a quella punta così affusolata che sembra voler dire al mondo “Guarda, quanto sono femmina” non sappiamo dire di no.
E se Valentino riproponeva la tendenza ormai qualche stagione fa, molti altri sono i marchi che sulla scia della maison dell’Imperatore hanno deciso di proporre le scarpe a punta nelle loro collezioni. Dolce e Gabbana la propone in versione leggermente smussata, resa meno aggressive dal tessuto e dalle righe bianche e rosse che ricordano gli ombrelloni delle spiagge di Cefalù.
Sceglie la punta anche Marni sia per décolleté in pelle bicolor con cinturino alla caviglia e tacco a contrasto e per i sandali con plateau asimmetrico. A punta sono anche i sandali con platform che si arrampicano sulla caviglia con listini borchiati e i gladiators d’ispirazione fetish che arrivano fin sotto al ginocchio di Versace, e le décolleté di Dior, che le propone classiche in nero con tacco affusolato, in rosa e nero o in fucsia con banda metallizzata.
Pinella PETRONIO
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