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Sexy e seducente come….. una Moka

Ottobre 3, 2013 by Redazione Lascia un commento

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di Floriana CAPITANI*

Lunedi 31 August ad Omegna, sul lago D’Orta, un inusuale Flash mob ha festeggiato gli 80 anni della mitica Moka Bialetti.

Oggetto d’arte, unica ed inimitabile rappresentante del made in Italy, la italica Moka è stata festeggiata in tutti i locali pubblici omegnesi, bar, ristoranti, pasticcerie, panetterie con la produzione di prodotti a base di caffè’.

Ancora oggi, la mattina, il primo gesto per milioni di persone, è quello di “mettere su il caffè’”, e per questo è considerato l’oggetto più presente nelle nostre case.

Il nome deriva da un tipo di caffè, la Moka per l’appunto, e lo stile modernista prodotto dell’arte Decò, ne ha fatto un oggetto che poteva essere portato in tavola, sostituendo una vecchia abitudine tutta italiana, di riempire la tazzina in cucina.

Per avendo un nome femminile, la Moka rimane un oggetto tipicamente maschile, con le sue forme spigolose ad angoli vivi e per il modo in cui produce il caffè: per ebollizione e non più per caduta, come nella tradizionale caffettiera napoletana.

L’idea nacque dall’osservazione, da parte di Alfonso Bialetti, di alcune donne che facevano il bucato nel lago e vide la luce nel 1933 sostituendo così il classico pentolino Nel Nord e la napoletana al Sud.

Prodotta in oltre 200Mil di esemplari, ha mantenuto negli anni, un sex appeal così forte da trovare spazio al MoMa di New York e nella collezione permanente della triennale del Museo del Design di Milano.

A parte vantare la paternità di oggetti tanto preziosi, il mondo delle caffetterie è purtroppo da anni nelle mani di aziende straniere che hanno creato una vera e propria industria multinazionale dei coffe shop.

Le catene più dinamiche in Europa sono state nel 2012 Costa Coffee con 237 doors, Mc Caffe con i suoi 186 corner-in-store, Caffe Nero- 104- e Starbucks con 78. E gli italiani?

I primi della lista sono Segafredo con una crescita del 14% ed un presidio di 37 mercati in Europa, Espressamente Illy e Linus Coffe. In questo universo variegato, le costanti per tutti i Gruppi del settore, sono sostanzialmente due: focus fortissimo sul retail, caffè come core business.

I modelli di sviluppo tuttavia differiscono da mercato a mercato: la catena tedesca di Amburgo – Tchibo- che promuove la vendita di abbigliamento ed oggetti per la casa; Starbucks che ha fatto del mood accogliente e confortevole uno degli elementi di forza; la formula in-store dei magazzini olandesi Hema che ha individuato nelle stazioni ferroviarie il fulcro per lo sviluppo retail, ecc..

In questo mercato così composito e dinamico, in cui produttori e  retailer, cercano nicchie e segmenti di cui appropriarsi per diventarne leader , sarebbe utopistico pensare ad una catena di coffe shop a marchio Bialetti, per esempio?

Cultura, italianità, innovazione e soprattutto riconoscibilità, potrebbero  essere sicuro driver di sviluppo, una sorta di immaginario ritorno al futuro in cui tecnologia e tradizione si fondono ancora una volta, in una tazzina fumante di caffe.

In fondo, sognare non costa nulla…….

Moka Bialetti, Moka Bialetti flash mob, MoMa di New York

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