A qualcuno piacciono… stagionate, altri si compiacciono nell’ammirare capolavori d’arte trovandoci tutta la raffinata essenza di una cultura che fu ma che si dimostra sempre contemporanea e speciale.
Un esempio? L’architettura e i mosaici della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, a Enna.
Dallo scorso 4 luglio, tanti fortunati visitatori possono tornare a passeggiare per le vie, i locali, i mosaici, le piscine e i profumi di questo straordinario sito, già patrimonio dell’Unesco.
Altro che super villa da nababbi. Altro che archistar a servizio di sceicchi. Qui i romani ci avevano visto lungo…
Era il III – IV secolo dopo Cristo quando il fortunato e facoltoso “dominus” Massimiano Erculeo diede forma ad uno dei capolavori non solo dell’arte della Magna Grecia ma dell’archeologia tutta.
Uno di quelli che oggi si definirebbe “top spender” dell’ecumene conosciuto, dopo aver fatto fortuna importando bestie feroci per i giochi del Colosseo a Roma, trovò in Piazza Armerina il suo buen retiro e commissionò ai migliori artisti dell’epoca decorazioni, terme e capolavori che sono giunti sino a noi praticamente intatti.
Di fatto, dopo 6 anni di lavori e restauri, dopo una spesa ammontata a 18 milioni di euro, la villa delle meraviglie siciliane torna a mostrarsi in tutto il suo splendore lasciando che altre miriadi di visitatori restino a bocca aperta di fronte a tutto il realismo e a tutta la carica espressiva della Piccola e della Grande Caccia, dei leoni e delle belve rampanti, le sale con le famose Ginnaste, l’area dei banchetti e poi quell’ampio corridoio ricco di fanciulle in bikini così espressive e reali che paiono una cartolina inviata da un tempo tanto lontano.
Ed il bello nel bello è che queste meraviglie saranno godibili anche nella suggestione della sera grazie all’apposito sistema di illuminazione messo a punto da Soprintendenza, Comune e tutti gli addetti ai lavori.
Un lavoro straordinario messo a punto da 50 restauratori arrivati da tutta Europa che in questi anni sono stati coordinati dal Centro regionale del restauro diretto dal direttore del Parco archeologico Guido Meli così come diretti in team da Roberta Bianchini.
Insieme, oltre a ripulire da muffe, batteri e da ogni fonte di degrado i 4100 metri quadrati di superficie, gli studiosi hanno scovato altre straordinarie aree della già stupefacente villa: tra le nuove scoperte che saranno aperte al pubblico, infatti, si contano anche un portico colonnato, una vasca absidata, un pavimento con mosaico di oltre 80 metri quadri, una quantità di affreschi ben conservati.
Scoperte che hanno fatto dubitare della precedente attribuzione al cosiddetto “signore delle bestie” ri-assegnando la proprietà a un tale Proculo Papulonio o facendo supporre che tutta quella estensione fosse il cuore di un denso centro abitato con tanto di complesso termale così speciale da fare invidia alle più lussuose spa moderne.
Questo significa che la villa romana di Piazza Armerina ha ancora tanto da raccontare: come dichiarato dall’assessore ai Beni Culturali Francesco Missineo pensando a “un ulteriore intervento per una più completa indagine e conservazione dei reperti”, il viaggio nel mondo dei romani e nella Sicilia più fascinosa continua…
Paola PERFETTI