di Davide PASSONI
Non sono tantissime, ormai, le persone che, nel mondo dell’alta orologeria mettono la propria faccia, oltre che il proprio nome, sulle loro creazioni. Uno di questi è Richard Mille, l’uomo degli orologi impossibili. Sincero, mai banale, sa dare il giusto peso e il giusto valore alle cose, a partire dalle proprie creazioni. Un solista in un mondo di coristi, come dimostra questa intervista senza filtri che ha rilasciato a noi de Il Giornale del Lusso.
Perché, improvvisamente, nella sua vita una persona si ferma e decide: “Da oggi produrrò orologi che nessun altro è in grado di fare“?
Per una persona esterna al mondo dell’orologeria potrebbe essere sembrata una scelta improvvisa, in realtà mi sono occupato di orologi per molti anni prima di creare il mio brand. Per decenni ho visto moltissimi orologi, alcuni mi piacevano di più, altri di meno… E mi sembrava che gli orologi fossero perlopiù “conservatori” e poco moderni. Quindi, era chiaro che ci fosse spazio per me e per la mia filosofia, se solo avessi avuto il coraggio di iniziare. Così è partita la mia ricerca e con mio grande piacere e sorpresa è decollata velocemente ed è cresciuta a passi da gigante anno dopo anno.
In uno dei suoi orologi c’è più innovazione, ricerca, creatività o passione?
Tutto quanto! Amo gli orologi a 360 gradi, e la mia passione cresce sempre più quando posso mettere idee e concetti innovativi nel processo creativo e di sviluppo. Quindi diventa come una tempesta in cui innovazione, creatività e passione si esaltano l’un l’altro.
Richard Mille e lo sport: motori, vela, atletica, polo… Quali altre partnership in vista?
Per la prossima bisognerà ancora aspettare… Ma quello che posso dire è che collaborerò solo con persone e mondi che mi appassionano e che sono in grado di ispirarmi in un processo creativo davvero di alto livello.
Il testimonial che vorrebbe avere ma che ancora non è riuscito a reclutare…
Mi basta che sia sincero, niente di più. Con questo intendo dire che i partner e le personalità legate al brand devono credere davvero nei miei orologi, oltre che saperli apprezzare pienamente. Se il loro sentimento è vero, saranno ben accetti; ma se è falso la gente lo percepisce, e quindi questo testimonial non ha alcun valore, neanche per me in veste di creatore che prende il suo lavoro molto seriamente.
Spieghi a una persona comune perché, oggi, ha senso spendere 2-300mila euro per un orologio.
Nessuno dovrebbe spendere 300mila euro per un orologio, specialmente se è felice con un orologio da 10 euro ancora funzionante… Ma non è questo il punto. Se ami gli orologi e te li puoi permettere, perché non togliersi il piacere di possedere tale orologio? Se sei un amante degli orologi, il piacere che provi nel guardare più volte al giorno l’ora su quell’orologio non ha prezzo. Lo stesso ragionamento vale per chi compra un’auto sportiva costosa, una moneta antica di valore, un raro dipinto, abiti o gioielli. Non hai bisogno di nessuna di queste cose, ma possono renderti la vita piacevole, se sei appassionato delle cose belle.
L’orologio che porterebbe al polso se… non fosse Richard Mille…
L’orologio da tasca di mio nonno. Pieno di ricordi e insostituibile.
Se fosse solo su un’isola deserta preferirebbe avere con sé un suo orologio, un buon libro o una bella donna?
Una bella donna, senza ombra di dubbio, perché avrei un sacco di tempo a disposizione e quindi non avrei bisogno di un orologio; e dal momento che ogni donna possiede dentro di sé un libro non scritto, potrei scrivere il mio.
Se non fosse Richard Mille, che cosa farebbe nella vita?
Progetterei splendide e incredibili auto sportive che soddisfano i sogni più selvaggi…
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