Già gli antichi romani ne erano assidui frequentatori. Le terme non erano solo un luogo in cui socializzare e fare delle attività creative, erano soprattutto dei luoghi in cui rilassarsi. Già da allora dei punti di riferimento per ‘ritrovare il benessere’ adesso, le cosiddette Spa, sono diffusissime a prescindere dall’esistenza di fonti curative o sorgenti e sono sorte e continuano a sorgere in tutte le città italiane assecondando il trend che vuole la cura del corpo al primo posto nelle attività da svolgere durante il proprio tempo libero. Solo nella città di Milano nel 1995 i centri benessere erano appena 4 mentre nel 2010 ne sono stati aperti oltre 130. Nel 2014, il rialzo è considerevole con oltre due milioni di risultati su Google, solo digitando le parole “centro benessere Milano”.
Il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ha a proposito sottolineato la possibilità concreta di fare leva sul settore wellness a favore di crescita economica e occupazione. «Il wellness vale in Italia circa 20 miliardi di euro, oltre 35.000 imprese e 70.000 addetti – ha dichiarato nel corso dell’assemblea di Federterme – Se poi consideriamo il complesso delle attività, sanità compresa, vale oltre il 13% del Pil e più di un 1,8 milioni addetti». In quanto a numeri ha proseguito il numero uno degli industriali «Il settore termale ha forse in se’ e per se’ numeri piccoli ma ha al suo attivo un grande effetto moltiplicatore sulla ricchezza locale, con una leva di un euro a 10-11».
Questi dati riconducono alla nuova concezione che gli italiani hanno del benessere. Secondo i dati Eurisko, riportati da Unione Terme, stare bene non significa più godere di buona salute ma è di fondamentale importanza sentirsi bene anche psicologicamente. Bel il 60% di italiani dichiara di soffrire di stress (oltre il 60%) e la frequentazione di una località termale è considerata parte integrante del proprio progetto di benessere dal 16% degli italiani. Ai centri termali viene inoltre attribuito il recupero della forma fisica (46%) e l’esperienza di relax e riposo (20%).
Anche la società newyorchese Spafinder Wellness, una delle più grandi aziende del settore nel mondo, conferma questi risultati. Nel suo undicesimo rapporto anche oltre oceano la prima tendenza riscontrata è quella di una sempre Mayre ricerca di una vacanza salutare con hotel dotati di centri benessere, spa e palestre con una sempre Mayre richiesta di luoghi in cui trovare relax anche in città per una pausa pranzo o un week end all’insegna del benessere.
«Promuovere un progetto industriale affinchè lo sviluppo del turismo congiunto alla salute e al wellness possa costituire una leva di crescita economica e occupazionale, è parte del nostro compito e uno stimolo che offriamo alle istituzioni e al Paese» ha concluso Squinzi. Numeri alla mano, il benessere potrebbe essere il business del futuro. Considerando il forte stress a cui diciamo di essere sottoposti, questo è lo scenario adatto a combatterlo, con un occhio al business. I romani, ancora una volta, insegnano.
Martina ZANGHI’