Il progetto del terminal offshore del Porto di Venezia è piaciuto alla Commissione Europea, che lo ritiene importante sia per strategie di partenariato pubblico-privato nel settore portuale sia per la costruzione di porti container.
Inoltre, l’Autorità portuale dello scalo veneto ha saputo che si tratta di uno dei due progetti italiani, insieme a quello dell’aeroporto di Milano, che rientra tra i sei d’Europa per il finanziamento parziale degli studi preparatori del progetto.
L’importo corrisponde a 770.000 euro, pari al cinquanta per cento del milione e 540 mila euro del totale dei costi eligibili, ammessi al finanziamento, da sostenere per attività preparatorie alla gara.
Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale di Venezia, ha dichiarato: “Il fatto che il progetto sia stato selezionato in Europa assieme a soli altri cinque progetti infrastrutturali appartenenti alla rete ‘TEN-T’ tra quelli da realizzare in partenariato pubblico-privato costituisce per il porto di Venezia il superamento positivo di un ulteriore esame e l’attestazione della validità delle attività in corso“.
E’ sicuramente un interessamento che lusinga e che incentiva a continuare nella stessa direzione anche in futuro.
Costa, dunque, si augura che ”si possa aprire la strada ad una strategia di finanziamento che, ricorrendo ad ogni forma di strumento finanziario innovativo, coniughi il minimo indispensabile di contributo pubblico con il finanziamento privato di un’opera complessa, regalerebbe all’Italia l’innovazione tecnologica di una macchina portuale della più alta efficienza“.
Vera MORETTI