Toglietemi tutto, ma non le mie Jimmy Choo. E Louboutin, e Sergio Rossi, e Serapian… Insomma, le scarpe. Parliamo della croce e della delizia di ogni signorina patita di accessori, quella che tra le quattro mura di casa deve fare i conti con lo spazio che non è mai abbastanza e con quel “coinquilino” di marito che sbuffa per ciascun nuovo modello entrato nella gentil dimora. “Se ne entra un’altra esco io” – minaccia, non è forse così?
Ma siate pazienti, signori. Chi le adora lo sa: le scarpe sono “Piezz È Core”, molto più di un marito. Anzi, in alcuni casi onestamente esagerati, possono diventare la molla scatenante di una causa di divorzio da ultra miliardari…
Non solo ci scommettiamo, ma è quello che sta succedendo alla regina delle scommesse, la pokerista professionista Beth Shak che in questi giorni si trova alle prese con una questione civile più affilata del più svettante stiletto.
La “cara” mogliettina è stata trascinata in tribunale dall’ex marito con la richiesta di divorzio di un milione di dollari, pari al 35% della sua collezione da 1200 paia di shoes.
Ma siamo matti??? La 42enne americana è un mito e potrebbe superare la cara Carrie di Sex & The City con un simile tesoro!
Le malelingue hanno già detto la loro: trattasi di un palese caso di “dipendenza da tacco”. Per le femministe, invece, Beth è un esempio visto che si è guadagnata tutto sul tavolo verde, grazie ai 500 mila dollari vinti in sei anni da professionista.
Dovrà forse supportare le spese di lui, povero marito sentito solo o trascurato? Macchè, questa è ossessione bella e buona da ambo le parti!
Se a lei piace il verde (del tavolo da gioco), a lui non mancano di certo i verdoni visto che il suo nome è Daniel Shak, ovvero magnate di Wall Street.
Mister Shak avrebbe scatenato questo putiferio perché, a suo parere, Beth aveva nascosto la collezione in una stanza segreta della casa per non inserire la cifra nella divisione patrimoniale, una somma che già alla prima firma dell’atto di divorzio, nel 2009, era stata stimata del valore di 3,25 milioni di dollari, (senza contare la casa di New York da7,4 milioni rimasti all’ex marito, la villa vicino a Philadelphia intestata a lei)…
Ma cari signori della giuria. Giudici ragionevoli. Principi del foro: com’ è possibile tutto ciò? 1200 paio di scarpe non si possono mica nascondere sotto il tappeto! E poi, come si può mescolare il vil danaro con la passione? Come mercificare 700 paia di Christian Louboutin del valore compreso tra i 700 e i 4mila dollari ciascuna? Parlereste male di un’opera d’arte? Come ridurre al nome di “misere paia di stivali da cowgirl” quelli appartenuti alla diva Liz Taylor?
Qui ha ragione la pokerista; qui si sconfina nel campo della molestia: “Mio marito sostiene di non sapere che esisteva un armadio nella nostra camera da letto – ha spiegato la donna alla stampa – ma è ridicolo anche solo pensare che io possa avergli tenuto nascosta la mia passione per le scarpe, visto che dividevano un appartamento a New York” – e prosegue: “Ma io non ho una dipendenza da scarpe, perché per me queste sono un bisogno e non di certo una necessità”.
Ora, lei si sarà lasciata un pochino andare con lo shopping, diciamolo, ma è difficile credere che lui non si fosse accorto di nulla. E poi, ometti, vi lamentate dello spazio nell’armadio eppure ci volete sempre inappuntabili?! Come la mettiamo? Va bene, diamo solo atto di una galanteria da parte del signor Shak: qualunque altro marito, a quel guardaroba da shoesaholic compulsiva, gli avrebbe dato fuoco senza passare dal giudice di pace.
Paola PERFETTI