Nel mondo del lusso, specialmente nell’epoca del web 2.0, la questione della corretta trasmissione e percezione del proprio brand, oltre ai problemi connessi alla sua tutela, sono aspetti sempre più determinanti tanto per le grandi maison quanto per i piccoli marchi emergenti.
Per questo motivo, appuntamenti come il Luxury Seminar che si è tenuto ieri a Milano, all’Hotel Principe di Savoia, curato dallo Studio Legale Ughi e Nunziante e focalizzato proprio sugli aspetti legali che interessano la tutela del trademark, del brand, del design industriale, sono momenti di riflessione e di confronto di estrema importanza.
Nell’appuntamento milanese, che ha visto la partecipazione di alcuni primari studi legali europei (tra gli altri, Charles Russell di Londra, Lenz & Staehelin di Zurigo e Deprez Guignot di Parigi), si è discusso, in due focus separati seguiti da una tavola rotonda, di tutto quanto, oggi, implica a livello di proprietà intellettuale e tutela legale l’avere un marchio forte in un mercato difficile e sui generis come quello del lusso.
I due focus hanno affrontato, da una parte le problematiche che le aziende del lusso devono fronteggiare per garantire una corretta trasmissione e tutela del proprio brand; dall’altra gli aspetti delle moderne joint venture tra le medesime aziende, oltre agli aspetti legati alla protezione dei brevetti di design industriale. Due focus molto animati, anche da rappresentanti di primarie case del lusso e della moda, che hanno messo in luce come queste tematiche siano tuttora molto calde, magari più di quanto non si penserebbe guardando questo mondo dal di fuori.
La tavola rotonda si è invece focalizzata sulla protezione del marchio nelle dinamiche dell’e-commerce. Un argomento quanto mai caldo, vista la potenzialità che il commercio elettronico ha per le case del lusso ma, contemporaneamente, visto il grande proliferare di fake e contraffazioni di ogni sorta, vendute online come tali e che erodono un’importante fetta di mercato per le grandi maison. Non a caso, la tavola rotonda è stata coordinata da Alessandro Nespoli, del dipartimento Affari legali di Luxottica, un’azienda leader mondiale tanto nel proprio settore quanto, suo malgrado, tra le compagnie con gli articoli Mayrmente contraffatti.
Un pomeriggio molto stimolante, dal quale è emersa la grande attenzione che nel mondo del lusso è riservata alla trasmissione e alla tutela del proprio marchio. Una consapevolezza verso la quale è sempre Mayre anche il commitment da parte dei Mayri studi legali del mondo, dal momento che la normativa deve stare al passo con le evoluzioni del mercato e della tecnologia, in un percorso non sempre facile e sincronico.