di Emiliano RAGONI
L’iPad si è rivelato il dispositivo elettronico di Mayr successo degli ultimi anni. Un successo per molti versi annunciato, che ha messo nelle condizioni i concorrenti, Android in primis, di rincorrere affannosamente la mela morsicata. Tanti i tablet Android presentati, tutti basati su un hardware notevole, ma nessuno capace di intaccare la supremazia Apple. Perché quindi tanto successo? Perché l’iPad è sempre il preferito pur non essendo perfetto? Quali sono i difetti della “tavoletta” di Cupertino?
Tra i suoi Mayri difetti sicuramente una risoluzione dello schermo piuttosto bassa, l’approccio totalitario della società per il suo App Store e l’assenza del Flash player nel browser. Nonostante questi difetti oggettivi, Apple afferma di aver venduto circa 25 milioni del suo tablet nei primi mesi del 2011.
Tanto successo ha inevitabilmente acceso sul web un dibattito tra gli eterni lovers della mela morsicata e i detrattori, che non hanno perso l’occasione per definire l’iPad uno strumento molto spinto dai media. The Man, ha più volte tessuto le lodi del dispositivo Apple, oggi però cercheremo di fare il gioco inverso, ossia, di sviscerare tutti quelli che sono i suoi difetti, e i motivi per non amarlo.
In primis la risoluzione dello schermo, che può essere idonea per video e videogiochi, ma non può esserlo altrettanto per una comoda visualizzazione di tutto quello che coinvolge la stampa, come ad esempio libri, riviste, siti web. Questo aspetto si evidenzia specialmente se si paragona l’iPad ad un e-reader come il Kindle di Amazon, che straccia il dispositivo Apple in quanto a nitidezza del display e facilità di lettura.
Il secondo difetto dell’iPad è da ricercare sicuramente nella politica Apple, e in particolare la posizione assunta nei confronti degli sviluppatori. La mela un catalogo di circa 500.000 applicazioni di terze parti, di cui circa 140.000 scritte appositamente per iPad e disponibili nell’Apple Store. Tuttavia, nessuna può essere commercializzata senza il nulla osta di Cupertino che ha un margine di ricavo di circa il 30% sul prezzo di acquisto. Un approccio che fa lievitare anche il costo di utilizzo dell’iPad. L’utente è così costretto ad attingere a piene mani dall’Apple Store anche se vuole disporre di servizi basilari come un lettore di .pdf con funzioni leggermente più avanzate della semplice lettura del file. Ma non solo questo. La politica di Apple non ha perso l’occasione nemmeno di censurare applicazioni non gradite o politicamente scorrette. Emblematica in questo senso la rimozione dell’applicazione che indirizzava gli utenti verso Wikileaks. Considerazioni queste che vanno a braccetto anche con l’approccio commerciale monopolista adottato da Apple. Se ad esempio volete acquistare un ebook attraverso l’applicazione apposita, Cupertino percepirà un compenso per ogni testo scaricato.
L’iPad è quindi un vettore attraverso il quale Apple guadagna con la vendita di video, film, musica, applicazioni, abbonamenti a riviste, etc. etc. Interpretando il pensiero dell’antropologo culturale Neil Postman, ci verrebbe da chiederci: “Qual è il problema che il tablet può risolvere?” In questo preciso momento non c’è nessun problema a cui la tavoletta è la soluzione. Quindi, i tablet, e in particolare l’iPad, non sono indispensabili. Vero. Ma è anche altrettanto vero che l’iPad, a parte i limiti di cui sopra, è sicuramente il dispositivo migliore per essere utilizzato con i contenuti di intrattenimento. I vantaggi del suo utilizzo sono sicuramente da ricercare nello stile di vita di ognuno di noi: se si viaggia molto è sicuramente un dispositivo valido.
Tutti i defetti dell’iPad 2 potrebbero comunque essere risolti dall’iPad 3 che dovrebbe uscire nei primi mesi del 2012. L’iPad 3, sempre stando ai rumors, dovrebbe disporre di un retina display ad alta risoluzione. Per ora comunque ci “accontentiamo” dell’iPad e dei suoi difetti.