Se le scarpe, come dice Louboutin, sono l’estensione di una donna, i cappelli sono il prolungamento dei suoi pensieri. Dimmi che cappello porti e ti dirò chi sei, direbbe qualcuno. Per questo quando decidiamo di indossare quest’accessorio, in sé tanto controverso, sia che vogliamo farci notare sia che, invece, vogliamo nascondere i nostri occhi e i nostri pensieri, dobbiamo puntare sempre al meglio.
E quando si parla di cappelli, il meglio è sempre Borsalino. L’azienda italiana, che produce copricapi dal 1857, ha raccontato attraverso i decenni l’evoluzione della storia del costume delle donne, rappresentandone perfettamente le dinamiche. Un marchio del lusso Made in italy dietro cui si nascondono energia, passione, amore, lavoro e creatività. Come ci ha spiegato Claudio Mennuni, sales manager della Borsalino Giuseppe & Fratello S.p.a., il quale ci ha raccontato tutto il mondo Borsalino, marchio divenuto – come raramente accade – sinonimo di un prodotto.
Borsalino è sinonimo di cappello, cosa c’è dietro la storia del brand?
C’è tanta energia, passione, amore. E soprattutto c’è classe, eleganza e tantissima ricerca per essere sempre al passo con i tempi. Non dimentichiamoci poi della qualità: per realizzare un cappello Borsalino sono necessarie 7 settimane di lavorazione e oltre 50 passaggi, la presenza e la mano dell’artigiano sono fondamentali, per questo il nostro marchio è sinonimo di qualità ed eccellenza.
Il vostro marchio unisce tradizione e innovazione: in cosa innovate e in cosa siete fedeli alla storia?
Siamo fedeli alla tradizione nella lavorazione del cappello, che è uguale oggi come allora: il nostro è un prodotto artigianale fatto su scala industriale. L’innovazione consiste nella continua ricerca di tessuti, materiali, negli abbinamenti e nella creatività: si studiano le nuove tendenze, si inventano tinture diverse, si sperimentano mischie di fibre sempre più nuove. Abbiamo fatto di recente la linea eco con tinture assolutamente naturali ricche di sfumature. Per la prossima estate invece abbiamo creato un feltro leggerissimo che pesa solo 49 grammi. Quello che conduciamo sui nostri cappelli è uno studio continuo, senza mai perdere di vista la massima qualità.
La crisi ha investito un po’ tutti i settori l’avete sentita?
Non siamo estranei al problema della crisi economica, ma abbiamo una grande fortuna: il nostro è un prodotto esclusivo e di nicchia che negli anni ha visto la nascita di una clientela affezionata. Questo ci ha permesso di non subire inflessioni, anzi, al contrario, vista la rinascita della tendenza del cappello abbiamo avuto un trend in crescita. Il nostro prodotto, per la sua natura iconica, vive al riparo dagli scossoni dell’economia e si inserisce nel segmento del mercato del lusso che non conosce crisi.
Come va il mercato estero? Siete alla conquista di qualche mercato in particolare?
Ci sono alcuni settori che abbiamo già conquistato, ma, considerato il nostro potenziale, possiamo ancora espanderci molto: pensiamo naturalmente al Sud America, alla Cina e alla Russia, che oggi sono i nuovi Paesi al centro degli interessi di molte Maison di moda. Resta poi di grande interesse anche il Giappone, dove la Borsalino è rappresentata da una divisione apposita per curare interessi sempre crescenti.
Come definirebbe il trend economico attuale dell’Italia?
Nel nostro Paese la crisi c’è, inutile non ammetterlo, però la qualità premia. Nonostante il trend difficile noi siamo in pareggio, non abbiamo registrato perdite.
Dove avviene la produzione?
La nostra produzione avviene esclusivamente in Italia. Molte aziende preferiscono dislocare la produzione, ma noi ambiamo al meglio per i nostri clienti e questo ci ha premiati.
Cosa pensa di chi parla molto di Made in Italy ma delocalizza?
Ogni azienda ha la propria mission e le proprie visioni strategiche che è giusto rispettare. Per noi non è possibile trovare in altri Paesi la creatività, la capacità e il saper fare dei nostri artigiani, che derivano dalla nostra cultura e dalla storia. Noi abbiamo nel Dna l’alta qualità, perché abbiamo secoli di storia e di tradizioni che ci danno l’imprinting.
Se dico cinema e cappello, cosa le viene in mente?
È un connubio che esiste da sempre, sin dai primi anni del 900. Quindi, mi viene in mente “Casablanca” di Humphrey Bogart, gli ultimi film di Johnny Depp, oppure l’ultimissimo “Il grande Gatsby” in cui Tobey Maguire e Leonardo Di Caprio indossano i nostri cappelli.
Perché i cappelli Borsalino sono così amati in tutto il mondo?
Perché sono prodotti unici, che hanno saputo mantenere intatto quel sapore che sa di sapienza artigiana, coniugandolo con le esigenze di innovazione e ricerca. Oggi sono in molti a parlare di modello Borsalino, per indicare una forma di cappello nota in tutto il mondo. Il nostro brand è uno di quei rari casi in cui un marchio è divenuto sinonimo di un prodotto.
Pinella PETRONIO
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