Ci accoglie a casa Nespresso, in un caldo pomeriggio di Milano, con i capelli sciolti sulle spalle, lunghi, non ci aspettavamo che fossero cresciuti così tanto… Il suo sguardo, invece, rivela un senso di attesa, pare quello di chi si aspetta qualcosa ma non sa ancora quali domande le toccheranno. Valeria Solarino, 31enne promettente astro nascente del cinema italiano ci sorprende per la sua semplicità, la sua elegante bellezza portata senza alcuna ostentazione, per il suo portamento e quel piglio di attrice che sa di aver macinato tanta strada, e che tanta ancora le aspetta, ma per ora macina, virtualmente, i chicchi di un caffè che decide di gustarsi, “core a core” con noi.
Valeria, tu che lavoro avresti voluto fare da grande?
L’archeologa…. (ride, NDR: Le dico. “prendi l’arte e mettila da parte…. Ma come mai?). Non so perché, mi attraeva, poi ho studiato filosofia. Mi piaceva tantissimo, avrei voluto approfondire il campo della ricerca: le strade della vita mi hanno portato a fare scelte diverse.
Scelte diverse e svariate anche nel messaggio di cui sei stata portatrice. Hai interpretato tantissimi ruoli, tra i quali, qualche tempo fa, “Viola di Mare”, una pellicola “scomoda” e difficile per l’Italia.
Sì, è stato molto bello affrontare il tema dell’omosessualità visto da una parte insolita, poco raccontata nel nostro Paese, quello della omosessualità al femminile di cui si parla, ma per molti ancora con morbosità, come una perversione.
Da donna, non è stato difficile recitare un ruolo “lesbo”…
Io ho voluto interpretare il ruolo di Angela, la protagonista, in modo molto intimo, delicato. Non vedevo nel mio partner, interpretata da Isabella Aragonese, una donna, ma l’oggetto di un amore puro. Questo era il messaggio da veicolare. Poi sì, ci sono state delle scene d’amore, di nudo, che non è mai facile portare sul set in generale…
Ma tanto tutto è finto..
Ma non è vero! Molte cose sono vere. Difficile, in ogni situazione, è recitare una scena delicata e intima quando attorno hai 50 persone dello staff. A prodotto finito sembra che tutto sia riservato, ma in verità ogni lavoro è attorniato da persone. Ciononostante alcuni attori si innamorano sul set. Ma non è il mio caso.
Perché tu sei molto fedele, super fidanzata (da 9 anni con il regista toscano Giovanni Veronesi, NDR). Com’è Valeria Solarino nel quotidiano, come donna? Ad esempio, come inizi una giornata?
Assolutamente con un caffè, anche se mi tocca berlo da sola visto che il mio compagno non lo ama.
Non è triste bere il caffè del mattino da soli?
Sì, però lui “partecipa” a questo rito del mattino a modo suo. Pensa che un mese fa degli amici ci hanno regalato una nuova macchina che lui ha voluto ritirare ed ha deciso di scegliere personalmente il colore. In questo è stato irremovibile.
E per il resto, nella vita di tutti i giorni? Quando tu arrivi sul Red Carpet sei la diva, bellissima soprattutto nella scelta di capi dell’haute couture italianissimi. Qual è il tuo rapporto con la moda? Quando esci di casa…
Ah, un dramma. Non è il classico “non ho niente nell’armadio” però, anche quando esco con le amiche, cerco sempre il capo giusto, senza esagerare. Ora che ci penso, nella mia nuova casa solo una cosa ho imposto al mio compagno: non mi interessavano orpelli, lo studio, i colori.. volevo la cabina armadio. E così è stato.
Ah, un sogno per tutte le donne… Più borse o più scarpe, la nostra passione di “femmine”?
Sì, bellissima, gigante, dove vedo tutte le mie cose.Più borse o più scarpe… più borse, in realtà ne ho tantissime ma quello che mi ha sorpreso è stato il numero delle scarpe, ne ho parecchie eppure, mentre le borse le indosso pressoché tutte, per le scarpe mi sono accorta di aver esagerato un po’.
Quindi, qual è l’oggetto che non dimentichi mai a casa, quello che infili sempre in borsa? (Ci pensa un po’, NDR)
Le chiavi di casa. Sai perché? Perché mi piace, ovunque mi trovi nel mondo, in tournée teatrale o su un set, sapere di un oggetto che mi ricorda il luogo da cui sono partita e al quale tornare. Mi piace l’idea che c’è qualcuno che mi aspetta.
Quindi, quando sei via, non ti porti dietro nulla di casa, che ti ricordi i tuoi affetti?
A me piace dormire in albergo, girare, però una cosa che faccio sempre quando cambio soggiorno è innanzitutto “riarredare” il bagno, nel senso che mi diverto a ordinare le mie creme, i miei belletti come se fosse a casa mia. Stessa cosa con i libri: li dispongo con un certo ordine, e mi ricordano la mia casa.
Che libro stai leggendo, adesso?
Bellissimo, Andre Agassì “Open”, sai, il tennista.
Come mai, passione per lo sport?
No, in realtà era lì a casa. Lo guardavo, ci passavo, e mi dicevo che lo avrei voluto prendere in mano, sapendo che, con buone probabilità, alla seconda pagina lo avrei lasciato stare, e invece mi sta appassionando tantissimo. E’ una bella lezione di vita. Lui racconta di quanto, da bambino, detestasse il tennis, e invece suo padre voleva fortemente che si allenasse, come i suoi fratelli. Suo padre era convinto che per quante palline avesse potuto mancare, una di quelle colpite lo avrebbero portato al successo. Di fatto, non è vero che tutti si possono allenare e che tutti, con l’esercizio, possono riuscire nei propri obiettivi con i massimi risultati, ma è un buon insegnamento che si basa sulla pratica, sulla forza di volontà, sulla tenacia. E’ un po’ quello che succede anche a noi attori…
Lo senti molto tuo anche per una questione biografica? (Glissa sull’argomento famiglia, NDR)
Io credo che anche nella recitazione ci sia un grande bisogno di fare palestra, di esercitarsi, ed è quello che manca alle nostre scuole di recitazione, qui in Italia. Questo inverno ho seguito un corso a New York ed è stato formidabile perché, ad esempio, ti fornivano il copione di un monologo, ti preparavano su quello, andavi e lo interpretavi. Poi, se il giorno successivo non potevi frequentare la scuola perché avevi un impegno professionale, allora potevi continuare comunque ad esercitarti.
Quindi il paese dell’arte sottovaluta la settima arte…
In realtà non viene valutata ancora per quello che è….
E adesso, un po’ di vacanza o ancora lavoro?
Fino al 20 August circa sarò in tournée a teatro: non so ancora se approfitterò dell’occasione per godermi un po’ di mare in Sicilia. Sicuramente non mancherà un buon giro in Toscana (patria del suo compagno, NDR).
Quindi, vacanze made in Italy….
Assolutamente sì, quest’anno non ci rinuncio.
Grazie!
Paola PERFETTI