di Alessandra GILARDI
Oggi vogliamo proporvi una intervista esclusiva a Giuliana Veronesi Pesciolini, brillante designer della linea “Les Chaussons de la Belle“.
Una vera passione per le scarpe, la sua, ma soprattutto una donna che porta scarpe ed usa la propria esperienza per creare calzate memorabili di assoluto comfort ed eleganza senza tempo.
Come é nato Les Chaussons de la Belle?
Era destino … a undici mesi ho avuto una passione travolgente per un paio di scarpe rosa pallido! Dopo ci sono state tante altre scarpe, una laurea in Politica Internazionale e Sociologia a Firenze, il lavoro in ditte internazionali di moda come responsabile del prodotto o del marketing, soprattutto nel campo degli accessori. Ho anche fatto progetti di prodotto come freelance ( fra cui quello per un marchio di jeans americano) e poi … é nato il progetto di Les Chaussons de la Belle, con alla base una ricerca di mercato e di prodotto, profilo del cliente tipo, ricerca dei materiali e della struttura produttiva. Sono veramente fortunata
che la Lanzoni & B produca la collezione, sono fantastici!
L’idea é nata perché cercavo delle belle pantofole per me … senza risultato, con tutto il rispetto per tutto quello che c’era. Camicie da notte deliziose, una brezza di seta e ricami, vestaglie splendide, … e ai piedi ???
La scarpa é importantissima sempre, e le pantofole sono, come mi disse un buyer americano,“shoes in their own right”! Allora ho cercato di creare “qualcosa” di femminile, leggero dunque in tessuto, in tantissime varianti e soprattutto di qualità altissima, che fa gambe e piedi da sogno … da indossare ai piedi del letto.
Sentirsi belle dalla prima colazione é molto importante, per noi stesse, per un uomo. Che ricordo vogliamo lasciare … dal mattino? Risponde al desiderio di un’eleganza vera perché privata … anche se poi le nostre clienti portato gli chaussons “fuori” perché, dicono, sono troppo belli per non indossarli in tante altre occasioni: un matrimonio in Toscana, i cocktails glamour di Park Avenue, un concerto sensuale, un té sotto alle palme, un ballo magico a Venezia, e naturalmente le cene “à deux”. Sa che gli uomini li adorano, e li regalano spesso?
C’é stato un motivo ispiratore e quale?
Sí! Gli chaussons squisiti ai piedi delle belle altiere e affascinanti che appaiono nei dipinti e nelle stampe del ‘700 e che erano sempre in tessuto. Li portavano in tutte le occasioni … salvo per montare a cavallo.
Erano donne colte che tenevano salotti letterari e un rapporto con gli uomini da pari a pari, pieno di sfumature, di sensualità, di un erotismo raffinato, con ruoli molto chiari di come porsi, di come vivere le relazioni. Anche l’abbigliamento era uno strumento di seduzione che innalzava la femminilità, lo charme, un certo mistero … irresistibile da scoprire per un uomo. Il contrario della banalità, della noia, di una volgarità che oggi ha spesso il sapore della disperazione. Uomini e donne certo non si annoiavano insieme!
Idee sorpassate? Non direi. Le regole della seduzione non sono cambiate …
In cosa e dove l’estetica del ‘700 incarna la sua idea di bellezza?
La pittura veneziana, francese e inglese del ‘700 mi ha affascinata da quando ero molto, molto giovane, e anche la letteratura, l’architettura e l’arredamento, e la musica … quei concerti da camera illuminati dalle candele in cui si scambiavano sguardi di fuoco. L’arte e l’estetica sono sempre la proiezione di un mondo e di una societá , e quelle del ‘700 sono state particolarmente coerenti in tutte le loro manifestazioni: anche l’abbigliamento era un messaggio e un linguaggio con un significato semiotico, che esprimeva il potere: politico, economico, sociale, e il fortissimo potere della seduzione. Il catalogo della mostra “Dangerous Liaisons”, tenuta qualche anno fa al Metropolitan Museum a New York, é un saggio di sociologia splendido. Era un mondo tumultuoso e libero, raffinatissimo e sensuale. Violento e crudele? Sí, anche il nostro lo é in modo e modi diversi. L’estetica anche allora era una espressione di “appartenenza al gruppo”.
Escludente? Molto.
Il passato é ancora attuale? In che modo?
La bellezza si riconosce e si “vive” perché attraversa i secoli, e un dipinto di Watteau o un concerto di Vivaldi ci avvolgono con le stesse sensazioni di allora. Oggi dí tutte le creazioni estetiche del passato non sono più il privilegio di una minoranza, ma una scelta del cuore a dei sensi a cui tutti abbiamo accesso. E le nostre radici sono molto profonde e ricche di tesori eterni! Per me é importante pensare che con Les Chaussons de la Belle contribuiamo a mantenere viva la nostra secolare tradizione manifatturiera italiana. Quando parlai a Francesco Lanzoni di un’ispirazione settecentesca tutto il profumo di questo secolo prese forma alleggerito fino all’essenza sia dal punto di vista estetico che tecnico. Nessuna caricatura superficiale, nessun compromesso, nessuna mediocrità, e invece la grande tradizione artigianale italiana assieme alla ricerca più moderna per un fine irrinunciabile di estrema qualità e bellezza: una donna deve muoversi e camminare con l’allure sensuale e leggera di un felino. Una scarpa ci deve dare, mai togliere facendo di noi una vittima, letteralmente una “fashion victim”. Questo sí che é moderno!
C’è un piede Vip che vorrebbe vestire in particolare? Perchè?
No, veramente non ci ho mai pensato … Nelle nostre foto non appare mai una donna perché ognuna di noi ne é la protagonista. Le donne che portano i nostri chaussons non hanno bisogno di identificarsi con un personaggio famoso, anzi …
Chi é la cliente tipo del vostro marchio?
Ë una donna molto femminile che sceglie la bellezza e la qualità, che si veste in modo elegante e libero da tendenze ( un concetto così superato!), una donna indipendente e dunque audace nelle sue scelte, di tutte le età e nazionalità. Una donna di grande personalità che porta con la stessa allure un paio di Converse o i nostri chaussons e le nostre borse … Analiste finanziare profumate alla tuberosa, jeunes filles en fleurs, donne a cui l’età non ha fatto che accrescere lo charme, spose raggianti … E i clienti uomini che li offrono entusiasti! Il loro sguardo é importante!
Su quali mercati siete presenti e a quali guardate con attenzione?
Siamo presenti sul mercato europeo e in Australia. I nostri punti vendita sono sempre oasi di bellezza autentica, di attenzione sorridente, e fanno parte di quei percorsi per amatori che ci fanno riscoprire l’avventura e il piacere dello shopping. Ne usciamo con i nostri chaussons e le nostre borse, e il ricordo di momenti preziosi. Ci sono negozi così in tutto il mondo! I mercati emergenti ( io direi emersi) sono molto interessanti, e vorrei sottolineare che il futuro dei marchi europei è nella nostra capacità e volontà di mantenere la qualità, la creatività e la validità nel tempo, la personalità di ciascuno. Tutte queste caratteristiche portano all’esclusività perché hanno, semplicemente, un limite nelle quantità prodotte e nel modo in cui sono proposte. Credo che la verità abbia la forza di un messaggio universale. Dunque punti vendita che condividano i nostri valori e le nostre priorità, in tutto il mondo.