di Enrico MASSERINI e Davide MAPELLI
Oggi si torna sul classico dell’orologeria parlando di un vero simbolo senza tempo: Il Reverso.
L’equazione Reverso da come risultato Jaeger Le Coultre, ed è ovviamente possibile leggerla al contrario: la Maison deve gran parte della sua fama leggendaria a questo pezzo unico nel suo genere creato ottant’anni fa.
La casa viene fondata nel 1833 nel cuore della regione per antonomasia degli orologi di allora e di oggi: la Vallée de Joux. Antoine Le Coultre è il capostipite, un orologiaio autodidatta con un’innata propensione alla creazione: la storia ci dice che in circa tre decadi di attività ha dato vita ad oltre trecentocinquanta calibri (lo scriviamo in lettere perché fa ancora più impressione…). La seconda parte del nome la dona invece il francese Jaeger Edmond che dai primi anni del Novecento inizia a collaborare con il figlio di Antoine, Jacques David, altro grande creatore di capolavori di micromeccanica. Dal 1866 la allora Le Coultre è stata la prima fabbrica tout court di orologi che si ricordi.
Dalle complicazioni da tasca, passando per la ripetizione minuti, il cronografo istantaneo, il calibro più sottile al mondo e quello più piccolo; Jaeger Le Coultre esplora ogni anfratto dell’orologeria, fino alla leggendaria pendola Atmos (a funzionamento eterno, basata sulle variazioni della pressione atmosferica indotte dai cambi di temperatura).
Nel corso di questa favola che dura da quasi due secoli, circa a metà del suo percorso attuale, ha preso forma il nostro “campione”.
Il Reverso nasce nel 1931 per soddisfare una richiesta abbastanza particolare (come ormai abbiamo imparato, questo accade per quasi tutti gli orologi divenuti leggenda): India, Anni Venti del Novecento, Impero Britannico, tutti gli ufficiali di rango sono anche provetti giocatori di polo e la loro forza è fuori discussione, soprattutto per i poveri segnatempo ai loro polsi che cedono di schianto sotto i colpi inferti con la mazza alla palla. Un acuto osservatore prende nota dei fatti ed al rientro in Europa ne parla con Jacques David il quale dopo una serie di studi e prove disegna e brevetta la cassa reversibile che garantisce adeguata protezione durante i focosi games degli ufficiali di Sua Maestà.
L’idea è semplice ed al contempo geniale: l’orologio dispone di una contro cassa aperta di supporto su cui viene innestata la cassa principale in grado di ruotare su se stessa per consentire di proteggere il vetro semplicemente facendola scivolare di lato e quindi ribaltarla, lasciando resistente metallo sopra e sotto l’orologio. Oltretutto la cassa reversibile si presta alle più svariate personalizzazioni sul suo fondo che quando viene ribaltata fanno bella mostra di sé: iniziali dei clienti, dediche, stemmi di casate, addirittura disegni smaltati che rendono ogni pezzo unico.
Il successo del Reverso dilaga dall’India all’Europa, spopola nella Parigi art Deco del tempo, sbarca in America e conquista poi il mondo intero.
In tempi recenti (fine Anni Ottanta) questo segna tempo senza età viene rilanciato senza mezzi termini grazie ad una magistrale operazione di immagine e restaurazione storica messa in atto dall’allora importatore italiano della Maison, Giorgio Corvo, e, come è noto nel settore in quegli anni, ciò che piace in Italia diventa presto la moda che tutto il mondo deve seguire.
Accompagnano la rinascita del Reverso una serie di pezzi a tiratura limitata di clamorosa bellezza e raffinatezza meccanica: il Reverso 60° Anniversario, seguito dal Tourbillon, il Ripetizione Minuti, il Crono Retrogrado, il Doppio Fuso ed il Calendario Perpetuo. Questi sei autentici fuori classe editi nel corso di un decennio fanno puntare tutti i riflettori sul mitico orologio reversibile che, sfruttandone il clamore da essi generato, torna a galoppare nelle vendite con i pezzi “normali” ed occupa un posto stabile nei desideri di tutti gli appassionati della bella orologeria.
Anche ai giorni nostri il Reverso si muove nell’olimpo orologiero insensibile ai capricci di un mercato abbastanza stanco, è ospite fisso nelle aste più prestigiose dove i pezzi offerti vengono regolarmente battuti a cifre sostenute e mantiene intatta la sua aurea di icona che trascende ogni moda. Nel frattempo ha vestito anche casse più corpose e si è dotato di movimenti automatici per stare al passo coi tempi e far felici un Mayr numero di appassionati che non vogliono rinunciare al Reverso anche quando fanno una scelta improntata alla dinamicità.
Se siete collezionisti di orologi o semplicemente amanti del bello, il Reverso è una tappa fissa imprescindibile per voi, tanto quanto gli sportivi di Rolex o il Royal Oak di Audemars Piguet.