Satine è italiana, o per meglio dire, se il vanto dei parigini sono la Tour Eiffel, il Louvre, il croissant ed il Moulin Rouge, un po’ di merito l’abbiamo pure noi. Da anni, infatti, Francesca Liberatore si occupa di una linea di accessori (foulard e stole in seta e seta satin) in vendita come souvenirs. Attualmente, sta lavorando ai costumi che andranno in scena dal 2016 in poi.
Il Moulin Rouge, insomma, parlerà anche italiano: “E’ una bella avventura iniziata già molto tempo fa e che continua grazie alla passione per la magia di questo lavoro e la professionalità delle persone che credono in questo connubio di moda e spettacolo“, ci confessa la stilista trentenne formatasi a Londra e già autrice di interessanti sfilate alle Settimane della Moda di Milano.
Roadtripping su e giù Milano e Parigi con una valigia sempre carica di buone intuizioni e voglia di seduzione, le chiediamo:
Per Francesca Liberatore, la seduzione è…
Sicuramente un body in pizzo.
“Intimo e seduzione”: corsetto e guepierre oppure una camicia da notte di raso?
Nessuno dei due in particolare. La cosa più importante è sentirsi seducente e trasmetterlo!
I colori dell’…intrigo?
Nero in primis ma il color carne sono la seconda scelta. Fondamentale, però, non è il colore ma la texture: amo morbidezza e trasparenza.
Sotto la sua direzione artistica, il Moulin Rouge avrà una svolta un po’ italiana?
Il mio background viene messo al servizio del prestigioso locale parigino che incarna l’incanto e l’assoluta bellezza della donna mantenendo però un DNA francese e affascinante.
Facciamo un passo indietro: Francesca Liberatore ieri, oggi, e domani…
Tutto ha inizio dal mio ingresso alla Central Saint Martins di Londra, dove ho frequentato il Corso di Fashion Womanswerar, e da una grandissimo divertimento nel disegnare abiti.
Oggi ho la possibilità di sfilare ufficialmente con il mio nome nel calendario di Milano Moda Donna per la settima volta, supportata da grandi partnership e da Camera Nazionale della Moda Italiana.
Inoltre ho la possibilità di girare il mondo grazie al mio lavoro interfacciandomi con gusti e realtà diverse, sia come stilista del mio marchio, grazie agli inviti nelle varie fashion week in location presigiosissime come Kiev, Berlino, San Pietroburgo, sia come stilista per i vari marchi e collaborazioni come per Nafa e Guifuren in Cina a Guangzou, Beijin, Harbin, per Saga a Copenaghen, e infine come docente nelle università di Amman in Giordani e Ho Chi Minh e Hanoi in Vietnam oltre che a Milano nell’Accademia Belle Arti di Brera e allo IED.
Domani direttrice artistica di un grande marchio.
Quindi crede che anche le donne italiane debbano per forza emulare le mosse del Moulin Rouge oppure ha un segreto particolare da regalarci?
Il Moulin Rouge ci insegna che la vera sensualità è espressa attraverso il movimento e la bellezza e fierezza del corpo femminile. La lingerie viene dopo.
Paola PERFETTI
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