Una gita fuori porta non si nega a nessuno, neppure durante la più rigida delle stagioni, a patto che la meta del viaggio preveda un tour enogastronomico.
Avete tempo fino al 9 December per gustare, e imparare ad assaggiare, l’olio Made in Italy. Ma non un olio qualunque, bensì il più antico della nostra tradizione, il più pregiato, il più gustoso e, ahinoi, il più imitato all’estero.
Invece di spremervi le meningi, staccare la spina e spremete le olive con Frantoi Aperti, la manifestazione umbra in scena fino al 9 dicembre.
In questa XV edizione, ricca di nuove iniziative, sarà possibile riscoprire il gusto dell’olio italiano, prodotto unico al mondo troppo spesso colpito dalla contraffazione straniera, come ricorda l’Agenzia delle Dogane che riporta i dati relativi al 2011, quando il nostro Paese importò oltre 35 milioni di chilogrammi di olio, esportandone oltre 156 milioni, soprattutto nel Nord America.
Solo nel 2011 sono stati venduti oltre 215 milioni di litri di olio per un controvalore che sfiora gli 850 milioni di euro.
Dati allarmanti certo, ma c’è di più.
Non tutti forse sanno che c’è olio e olio: lo scorso anno in Italia l’extra vergine base ha totalizzato 157 milioni di litri di fatturato (73%); di contro l’extra vergine italiano ha segnato 23 milioni di litri (11%), con oli Dop/Igp e bio che hanno segnato l’1% delle vendite.
Ma qual è il consumatore-tipo? Se al nord est va per la Mayre il Dop/Igp, che ha visto una crescita dei volumi dal 33 al 36%, al nord ovest si consuma soprattutto olio biologico, mentre nel centro Italia e in Sardegna piace l’extra vergine 100% italiano.
La Lombardia è la prima regione per consumo di olio extravergine d’oliva, con 24 milioni di litri venduti per un valore di 99 milioni di euro, seguita da Lazio con 15 milioni di litri e 53 milioni di fatturato e Toscana, dove sono stati commercializzati 15 milioni di litri per 55 milioni di euro. Al contrario di quanto si possa pensare il Sud Italia non ama l’olio e.v.o: le sole Campania e Sicilia si attestano su valori di 8 milioni di litri venduti.
Ma tralasciamo numeri e dati per un momento.
Carli, Monini, Bertolli e Sasso sono solo alcuni dei grandi nomi che ruotano attorno a questo business che vede coinvolte molte piccole aziende che di questo settore portano alto il nome del Made in Italy nel mondo attraverso la grande tradizione dei frantoi.
È al mondo dell’olio extravergine d’oliva DOP umbro che Frantoi Aperti dedica oltre un mese di percorsi, degustazioni, spettacoli e attività collaterali offerti dai frantoi aderenti all’iniziativa. Assisi, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Castiglione del Lago, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Montecchio, Orvieto, Spello, Spoleto, Trevi e Valtopina sono i borghi che ospiteranno l’iniziativa con oltre una ventina di frantoi partecipanti.
Ad ogni weekend un programma pianificato ad hoc con tanto di iniziative e consigli su dove consumare un ottimo pasto condito con olio extravergine d’oliva dell’Umbria, che proprio in questa regione gode di una prestigiosa tradizione secolare che affonda le proprie radici nell’epoca romana e ancor prima in quella etrusca, con l’antica e potente città di Volsinio, oggi conosciuta come Orvieto.
Giulia DONDONI