Profumo inconfondibile di zenzero e cannella, ma anche l’aroma speziato del vin brulé. Prendete Bolzano, eletta da poco miglior città d’Italia, e immaginate di fare un salto indietro nel tempo di parecchi secoli. Vi ritroverete in un’atmosfera da fiaba (degna dei fratelli Grimm), tra tazze fumanti di vino bollente, palline luccicanti e dolcetti glassati con il rischio di perdersi tra le tante casette in legno che ospitano preziosi monili artigianali intarsiati a mano.
Tra le bancarelle vi capiterà di farvi incuriosire da migliaia di palline e addobbi natalizi in vetro soffiato, o da curiosi personaggi intarsiati nel legno, senza dimenticare il palato, tra Spätzle, gli gnocchetti verdi a base di spinaci tipici dell’Alto Adige, crostini allo speck, Pretzel e Sacher Torte.
Ma, tralasciando gola e curiosità, che cosa rappresenta per la città di Bolzano l’appuntamento annuale con i Mercatini di Natale? OMay alla tradizione ma anche forte richiamo turistico, dall’Italia e dal Nord Europa, e soprattutto un’occasione unica per mettere la città, con le sue risorse e le sue ricchezze, al centro.
Lo abbiamo chiesto a Roberta Agosti, Direttrice dell’Azienda di Soggiorno e Turismo Bolzano, per fare il punto sulle previsioni di questo Natale 2012.
Mercatini di Natale 2012 a Bolzano: quali sono le vostre previsioni sull’affluenza?
E’ difficile fare valutazioni numeriche senza dati ufficiali (i dati sui pernottamenti vengono inoltrati entro il 5 del mese successivo); possiamo però dire che l’affluenza nel primo weekend di December è stata calcolata dalla Polizia Municipale in 80.000 persone: sono arrivati 450 pullman turistici in due giorni e la capacità alberghiera cittadina era completamente esaurita.
Che cosa rappresentano i Mercatini di Natale in termini di ‘indotto’ per la città di Bolzano?
Esiste uno studio della Camera di Commercio un po’ datato (2008), ma credo sostanzialmente invariato se consideriamo i dati empirici degli ultimi anni. Il mercatino produce nella sola città di Bolzano oltre 30.000 pernottamenti, trasformando quello che una volta era un mese morto in uno dei periodi principali dell’anno di affluenza turistica. L’indotto complessivo dei 5 mercatini originali dell’Alto Adige viene valutato sui 60 milioni di euro (spesa diretta, ricaduta in termini di occupazione e produzione PIL).
In un momento di congiuntura economica non facile, nè per la città di Bolzano nè per l’Italia, un’iniziativa come i Mercatini di Natale quali benefici e vantaggi porta con sè?
Il mercatino rimane un prodotto turistico a portata e consente, accanto al fatto commerciale, di avvicinarsi e conoscere una città che si distingue da molte altre per la propria profonda e radicata identità. Crediamo sia questo il verso successo del mercatino che propone un “pezzo” di tradizione nordica con le proprie emanazioni autentiche, non conosciute nel resto del paese.
Come scegliete gli espositori dei mercatini?
Una commissione si avvale di un regolamento comunale che esclude tutto ciò che non è riconducibile al Natale e alla tradizione dell’Avvento, ovvero ai prodotti tipici a marchio. Le domande, presentate entro la fine di February vengono vagliate annualmente con l’analisi della merceologia proposta. Non vengono ammessi per esempio giochi pirotecnici, giocattoli di plastica, palloncini, articoli elettronici e tutto ciò che non è attinente alla tradizione. Una grande attenzione viene poi ovviamente data all’artigianato locale.
Grande attenzione è data anche alle location, come il suggestivo Campofranco. Qual è la loro importanza?
La location é fondamentale. La sola vendita non produrrebbe, nemmeno con i migliori accorgimenti, la magia di una città che si trasforma per l’Avvento e si riveste delle luci, propone i suoni e le melodie di questo periodo. In passato sono stati fatti dei tentativi al di fuori della suggestione dei centri storici, ma sono falliti.
Quali sono le iniziative che avete in programma fino alla fine del 2012?
Il programma musicale é importante e si dipana sui quattro fine settimana del mercatino in piazza Walther, ma anche da alcuni balconi del centro storico (i tipici quartetti di fiati). Ogni anno il programma viene arricchito dall’ organizzazione di mostre importanti. Quest’anno ve ne sono due: una sui tipici “Krampus” nel Museo Civico e una dedicata al Guercino con dieci prestigiose pale d’altare esposte a Palazzo Mercantile. Parte del ricavato di quest’ultima sarà devoluto alla Pinacoteca di Cento, danneggiata gravemente dall’ultimo terremoto e prestatrice delle opere.
Alessia CASIRAGHI