La moda si interessa sempre di più all’arte. Non sapremmo dire se per nobilitare presso gli occhi di un pubblico intellettuale l’idea che si ha di “lei” e del suo mondo glitterato o se per darsi un tono radical chic, ma da qualche anno a questa parte sono moltissime le maison che hanno scelto di dedicarsi a progetti di tutela del patrimonio artistico italiano.
Già Della Valle, patron di Tod’s, aveva manifestato nel July del 2011 la volontà di restaurare il Colosseo, tempio della storia italiana, uno di quei monumenti nei cuori di tutti i romani, gli italiani e gli stranieri. I cinesi in particolare, che non solo lo consumano a furia di fotografie, ma che tempo fa avevano espressamente chiesto al Comune di Roma di poterlo acquistare.
Oggi tocca ad altri capolavori dell’arte della capitale ricevere le cure e le attenzioni di uno dei più grandi marchi della moda italiana. Fendi, maison romana diretta da Karl Lagerfeld e guidata da Pietro Beccari, ha presentato lo scorso lunedì presso i Musei Capitolini, alla presenza del sindaco Gianni Alemanno, il progetto Fendi For Funtains. Un esempio significativo di come la collaborazione fra pubblico e privato possa dare frutti importanti. A tal proposito ha detto il sindaco di Roma: “Il restauro della Fontana di Trevi, uno dei monumenti più famosi di Roma e del mondo, è la dimostrazione dell’importanza della collaborazione tra pubblico e privato e di come i grandi marchi romani come Fendi siano impegnati al risanamento del centro storico della Capitale”.
Si tratta di un ambizioso piano che prevede il restauro della Fontana di Trevi, con un impegno economico di 2,18 milioni di euro (a July l’amministrazione ne aveva già spesi altri 320 mila per un restauro di emergenza) e delle Quattro Fontane, per cui è stata prevista una spesa di 300 mila euro, nell’arco di 20 mesi – quindi entro il 2015 – a partire dall’avvio del cantiere. “Credo che, in questo momento storico, sia fondamentale che l’Italia, e Roma in particolare, si facciano portavoce di un messaggio positivo, di ricostruzione, rinnovamento, di restauro appunto, da trasmettere all’esterno come un segnale forte di cambiamento. Ritengo significativo che questo segnale provenga da una azienda romana storica come Fendi. Questo progetto ci permette di asserire ancora una volta la nostra romanità: appartenenza geografica e culturale di cui siamo assolutamente fieri”, ha raccontato Pietro Beccari, parlando del progetto.
A ribadire che la maison romana ha agito solo ed esclusivamente in nome dell’arte e dell’amore per la Capitale il fatto che ha scelto di non coprire le impalcature per il restauro con manifesti pubblicitari, al cui posto saranno sistemati dei cartelli con immagini delle porzioni coperte. Il nuovo mecenatismo culturale, oggi, parte dalla moda.
Pinella PETRONIO
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