Prosciutto, forMay, pasta, zucchine, melanzane, arance e ortaggi vari sono solo alcune delle delizie Made in Italy. Il riconoscimento non va però solo a Madre Natura ma anche agli “uomini” capaci di esaltarne i sapori.
A tal proposito, a premiare la migliore gastronomia nostrana è stata ancora una volta la guida Ristoranti d’Italia 2013 del Gambero Rosso.
Il gusto italico è stato sondato su un campione di 2.015 esercizi recensiti. La regione con più “bontà”?
Quest’anno abbiamo un pareggio: doppia medaglia d’oro con tre locali per tutto il territorio, a Campania e Lombardia, i cui ristoranti sono stati premiati con le Tre forchette, massima onorificenza in casa Gambero Rosso. Seguono con un riconoscimento di due locali per regione, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana e Marche.
Un Olimpo gastronomico ben delineato, questo della 23esima edizione della guida, presentata alla città del gusto, che annovera ben 21 ristoranti che conquistano l’ambito riconoscimento. Una gara di tutto rispetto: in Pole position, con 95 punti, Osteria Francescana a Modena, La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri a Roma, Vissani a Baschi (Terni). In crescita rispetto all’anno scorso, a quota 94 punti, ecco Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui Due Golfi (Napoli) che guadagna un punto e Villa Crespi a Orta San Giulio Novara, in rialzo di due.
Fissi a quota 93 punti Le Calandre a Rubano (Padova), Dal Pescatore Santini a Canneto sull’Oglio (Mantova), Piazza Duomo ad Alba (Cuneo), Reale a Castel di Sangro (L’Aquila), La Torre del Saracino a Vico Equense (Napoli). A seguire Laite a Sappada (Belluno) e St. Hubertus de l’Hotel Rosa Alpina a San Cassiano (Bolzano).
Dispari sì, ma con gusto: Lorenzo a Forte dei Marmi (Lucca), La Madia a Licata (Agrigento), La Madonnina del Pescatore a Senigallia (Ancona), Oasis Sapori Antichi a Vallesaccarda (Avellino), Ilario Vinciguerra Restaurant a Gallarate (Varese) vantano tutti 91 punti.
Ultimi in ordine numerico, ma pur sempre pezzi da 90, sono Il Pellicano a Porto Ercole (Grosseto), Il Povero Diavolo a Torriana (Rimini), Uliassi a Senigallia (Ancona) e Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo).
Non solo riconoscimenti per i ristoranti, ma anche medaglie d’oro per gli chef. Al vertice della guida c’è un terzetto pluri riconosciuto: Heinz Beck de La Pergola de l’Hotel Rome Cavalieri, Massimo Bottura dell’Osteria Francescana e Gianfranco Vissani col suo locale a Baschi.
Il tre, numero perfetto per antonomasia, è iconico quest’anno anche per il manuale del Gambero Rosso, cifra che richiama i nuovi ingressi nel gotha: Ilario Vinciguerra Restaurant a Gallarate, Il Povero Diavolo a Torriana con lo chef Piergiorgio Parini, e il ristorante Da Vittorio, della famiglia Cerea, a Brusaporto.
A ricevere il premio come cuoco emergente 2013 è stato William Zonfa, masterchef nella cucina del Magione Papale.
La guida mai come quest’anno si fa sintesi tra tradizione e innovazione. Tra le novità c’è la classifica delle birrerie premiate con i Tre Boccali assegnati a Casa Baladin a Piozzo, quella dei locali etnici con il corrispondente premio Tre Mappamondi conferito al Iyo di Milano, e quella delle pizzerie, con i Tre Spicchi che hanno insignito: La Fucina a Roma, l’Antica Osteria Pepe a Caiazzo, Sforno a Roma e I Tigli a San Bonifacio.
Pancia mia fatti capanna, con la cucina Made in Italy.
Martina PISASALE