Il calendario delle sfilate 2012 aveva suscitato scalpore e polemiche, soprattutto per la sovrapposizione delle settimane della moda diSeptemberdi Milano, Londra e New York.
Tutto era cominciato quando NY aveva dovuto anticipare le sue date a causa della ricorrenza di una festa nazionale e questa mossa non era stata gradita da Milano, che aveva fissato la Fashion Week in parziale concomitanza sia con quella della Grande Mela, sia con la città d’Oltremanica.
Il polverone sollevato da questa decisione era stato simile a una tempesta di sabbia, con una conseguenza che si preannunciava disastrosa per il capoluogo lombardo, ritenuto colpevole da molti fashion editor di snobbare la settimana della moda londinese.
Per evitare un boicottaggio generale è intervenuto il Council of Fashion Designers of America (CFDA), attraverso il suo presidente Diane von Furstenberg, proponendo di reimpostare le date della kermesse statunitense, a una condizione: che Milano accettasse da quel momento in avanti una consuetudine ormai acquisita: che la Fashion Week di New York cominci il secondo giovedì diSeptembere di February.
Il consiglio d’amministrazione della Camera Nazionale della Moda Italiana ha ora fatto sapere tramite un comunicato di accettare l’avvio della settimana della moda americana il 6Septembernel 2012 e, a partire dal 2013, il secondo giovedì del mese.
La nota ufficiale recita così: “Questo a due condizioni: che l’ultimo giorno di sfilate newyorkesi nel 2013 sia il 18Septembere nel 2014 il 17 settembre, in modo da concedere a Londra un giorno in più per la presentazione delle collezioni maschili“. E non solo, perché, dal canto suo, Parigi deve accettare questa nuova organizzazione e seguire Milano partendo mercoledì 2 October nel 2013 e mercolerì 1 October nel 2014.
Tutta la questione ruotava intorno alla possibilità, da parte di Londra, di disporre di un giorno in più per le sfilate maschili, che finora si era sempre sovrapposto alla settimana della moda milanese.
Milano chiede che sia New York a ricavare il tempo aggiuntivo dal suo calendario, ma non è al momento dato sapere se gli americani daranno o meno il loro ok alla proposta.
Il resto, dunque, alla prossima puntata.
Vera Moretti