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Un francese molto illuminato

Aprile 25, 2013 by Redazione Lascia un commento

dettaglio Manet italiano

Osserviamo la mostra Manet. Ritorno a Venezia accanto al Direttore del Museo D’Orsay di Parigi, Guy Cogeval e chiediamo….

Manet era un po’ italiano, allora?
Nel caso di Manet c’è quella “dannazione” di essere sempre rimandato alla Spagna. Studiando, ho finalmente visto che Manet si era recato molto tardi nella penisola iberica, aveva ben 35 anni, ma a quel punto aveva già assorbito completamente la storia della pittura veneta di Tiziano (che più volte ha definito come il più grande pittore che abbia mai vissuto), di Tintoretto, di Carpaccio, le cui opere si trovavano nelle collezioni reali del Louvre. Dai re di Francia, da Luigi XIV, la pittura italiana e soprattutto quella veneziana è stata sempre considerata come la più grande di tutti i tempi. E’ allora interessante vedere come non esista alcun rapporto tra la Maya desnuda di Madrid, che Manet non aveva visto prima del 1865, e l’Olympia, anche se ha potuto vederne un’incisione. Ma la Venere di Urbino è senza dubbio molto più mite e più raccolta su se stessa; è un dipinto consumato, quasi leonardesco. Olympia è dipinta in modo abbastanza secco e ci respinge quasi fuori dal dipinto.

Però, chi andrà a Parigi in questo periodo, fino a settembre, non vedrà alcuni dei suoi capolavori più noti…
Per una volta ci siamo spostati… (la sua spontaneità sorprende ed entusiasma, N.d.r.) Manet è quasi l’arbitro d’eccezione tra Italia e Francia: è interessante notare questo contrappunto con l’arte detta “antica” e con la nascita dell’arte moderna. C’è poi da pensare che non c’è mai stato un movimento di Manet in tutta Italia…

La scelta di portare di nuovo un impressionista in Italia è una scelta strategica?
Bisogna pensare che tra gli impressionisti Manet è il meno impressionista perché è più legato alla Pittura di Storia ed ha ben assorbito tutta la pittura che si trovava al Louvre (dove entrò come copista, N.d.r.)con gli accenni a David ed artisti che, inspiegabilmente, sono sempre più “dentro” l’Olympia. Più guardiamo la Venere di Urbino e più la vediamo influenzata dai modelli storici italiani ed è una scoperta, di quando li abbiamo messi a confronto, che ha dell’incredibile.

[IL RACCONTO DELLA MOSTRA]

Photo: dettaglio Édouard Manet
Le Grand Canal à Venise (Canal Grande a Venezia)
1874
olio su tela/oil on canvas 57×48 cm
Collezione Privata/Private collection

Paola PERFETTI

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