Ci sono figlie d’arte che si beano dei loro natali per vivere in una torre d’avorio. Qui è di plastica italiana. Ci sono eredi illustri, annoiati dalla “fabbrichétta” di papà. Lorenza Luti no, è orgogliosa ed entusiasta nel raccontarci il business a tutto made in Italy ed internazionalizzazione dell’azienda di famiglia, Kartell.
Stati Uniti, Brasile, Cina, Giappone, Medio Oriente, fino alle Filippine, Manila, dove a breve Kartell inaugurerà un monomarca su due piani “molto, molto carino”.
A dircelo è proprio lei, Lorenza Luti, oggi direttrice marketing dell’azienda di famiglia dalle mille idee, collaborazioni armoniche quanto musicali, da Moschino a Lenny Kravitz, e che sta supportando con entusiasmo il piano di espansione worldwide che, come ci spiega, “è connaturato” nel DNA dell’azienda.
Dove e quanto fanno le esportazioni nel vostro fatturato?
Come azienda di design italiano siamo molto particolari, considerato che abbiamo avuto da sempre una grande proiezione verso l’estero, sin dagli anni Cinquanta. Oggi siamo in 126 Paesi nel mondo ed esportiamo circa il 75% del nostro fatturato, un dato che è comunque da considerare come media, a seconda degli anni.
Questo vuol dire che la crisi dei mercati internazionali pare non abbia toccato il mondo Kartell…
Negli Stati Uniti abbiamo ancora delle società e questo 2012 è andato molto bene, con una crescita del +30%. L’Europa resta per noi un mercato solido e ben consolidato. Siamo molto contenti, soprattutto, dello sviluppo avuto in Sudamerica nell’ultimo decennio, in primis in Brasile ed in Messico. In particolare, nel Paese carioca, solo nel 2012, abbiamo fatto un +40% punti rispetto al 2011, quando già stavamo crescendo.
E dall’altra parte del mondo?
Ci sono grandi opportunità. Abbiamo appena siglato una joint venture in Cina e stiamo aprendo tantissimi negozi. Nei prossimi 5 anni ne prevediamo un centinaio rispetto agi attuali cinque che abbiamo in terra mandarina: questa per noi è una bella accelerata in quel mercato, I primi store verranno inaugurati all’inizio di January, tra showroom e negozi: sarà un Paese che ci darà grandi soddisfazioni, ne sono certa. Anche il Giappone è un Paese dove siamo andati molto bene quest’anno: siamo ad +30%. Siamo presenti in Russia, dove abbiamo lavorato bene per tutto il 2012. La Turchia sta esplodendo e per noi ha un grandissimo potenziale: anche lì siamo presenti, ma possiamo fare davvero meglio. In Medio Oriente stiamo andando forte: quello rappresenta il focus dei nostri prossimi anni, così come tutti i Paesi a Sud della Cina. Singapore, neanche a dirlo per quanto è consolidato, e poi le Filippine: a Manila apriremo a January un negozio di due piani molto carino.
Kartell produce in Italia. Dislochereste mai la vostra manifattura?
Siamo una produzione totalmente made in Italy e ne siamo molto orgogliosi. Forse, per noi rimanere “italiani” è più facile visto che ci occupiamo di una produzione industriale e rispetto a chi produce tutto artigianalmente possiamo permetterci di produrre ancora in Italia. Tuttavia, la nostra scelta è mossa innanzitutto da un aspetto fondamentale, che è quello che ci distingue dagli altri marchi che usano materiali simili ai nostri, ovvero la qualità. Restare a produrre nel nostro Paese ci permette di controllarla ogni giorno.
La vostra produzione è sempre in prossimità di Milano?
I nostri fornitori, più o meno importanti, si trovano tutti dislocati nel Nord Italia, sono circa una trentina tra Lombardia e Veneto ed includono sia luoghi produttivi che stock, visto non riusciamo più a stoccare tutto nella nostra sede di Noviglio (alle porte di Milano, N.d.r.): in alcuni casi, infatti, la merce parte direttamente dai magazzini dei nostri siti produttivi.
Milano vuol dire anche Salone del Mobile. Sì o no ad una manifestazione fieristica di questo tipo: funziona ancora nel sistema-arredo?
Il Salone del Mobile di Milano resta “il momento”, quello più importante dell’anno in cui la città di Milano diventa la tappa clou cui afferisce tutto il mondo. Per noi p l’occasione di incontrare tutti i nostri partner, di mostrare le novità ma non solo, anche la nostra strategia ed il brand. E’ un’opportunità per acquisire nuovi clienti. Il Salone del Mobile di Milano è un evento unico, e non dobbiamo perderlo.
Crescita di qualche punto rispetto al 2011, un progresso nel business retail in tutto il mondo, nella comunicazione online – “Stiamo lavorando tantissimo sull’online da un po’ di anni, puntando su determinati social, da Facebook a Twitter, Instagramm, Pinterest,Youtube, e l’attenzione che riponiamo in loro ci sta dando grandissime soddisfazioni“, fino all’e-commerce – “un altro sbocco di negozio e di strategia retail per i prossimi anni in cui noi crediamo molto” e nuovi sviluppi occupazionali “Probabilmente si potrebbero aprire delle posizioni per la parte dell’online e per seguire i progetti legati all’e-commerce. Tutti i giorni, nell’area commerciale e negli export manager ci sono sempre posizioni aperte: sviluppando il nostro brand in così tanti Paesi all’estero è necessario per noi richiedere figure capaci di interagire con loro e seguire al meglio la rete commerciale. Senza dimenticare la capillarità anche nel nostro territorio” ed un mondo sempre più visto come “fashion” & altamente Made in Italy anziché di arredo tout court.
La filosofia di Kartell resta quella dell’italianità à-portér di mondo, in cui “non parliamo di singolo prodotto ma di intera collezione. Questa è la nostra filosofia che viene percepita come tale in ogni parte del globo”. Ed il mercato li paga della migliore moneta. Il successo. Come al solito, chi semina Made in Italy, raccoglie una tempesta… di applausi.
Paola PERFETTI