Creatività. Una parola spesso troppo usata e talvolta anche abusata nel mondo della moda, da quanti la impugnano come una spada per giustificare un’eccessiva bizzarria nelle loro creazioni. Ma se da un lato è vero che la creatività non conosce regole è pur vero che bisogna anche imparare ad utilizzarla in maniera intelligente, domandandosi se poi gli abiti nati dall’estro creativo sono effettivamente indossabili dalle donne e dagli uomini di oggi. Un po’ come ha fatto Giorgio Armani, di cui questa settimana abbiamo celebrato l’ottantesimo compleanno.
Un po’ come hanno imparato a fare nel mondo dell’Alta Moda, dove gli stilisti, comprendendo le regole di mercato e rendendosi conto del periodo di effettiva crisi che ancora viviamo, hanno piegato il loro estro alle condizioni storiche del momento. Creatività è anche quella dei F.lli Rossetti, che abbiamo intervistato proprio questa settimana, in grado di dosarla in maniera intelligente, riuscendo a rimanere al passo con i tempi senza per questo rinunciare alla lunga tradizione della loro azienda.
Creatività è quella di Marella Ferrera, che si è raccontata in una lunga intervista al Giornale del Lusso, spiegandoci i motivi che l’hanno portata a lasciare la Milano della Moda, per tornare nella sua Sicilia, terra da cui trae costante ispirazione per realizzare le sue collezioni.
Ma creatività è anche quella di chi ogni giorno trova il coraggio di essere se stesso, vestendosi senza cedere alle lusinghe di un logo in bella vista, mostrando di avere carattere e non seguire pedissequamente le regole che i trend della moda vorrebbero imporre. Perché è vero che l’abito fa il monaco.
Pinella PETRONIO